Benedetta Demartis, Presidente ANGSA Nazionale, consegna ufficialmente ai Ministeri le linee di indirizzo per i servizi dedicati agli adulti con autismo

Benedetta Demartis incontra a Roma l’On. Faraone del Ministero della Salute e l’On. Biondelli del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Successivamente il 4 luglio sempre a Roma parteciperà alla Cabina di Regia del Ministero della Salute che ha come obiettivo quello di decidere come utilizzare il fondo stanziato di 5 milioni annui messi a disposizione per l’autismo.


Riportiamo la lettera che la nostra Presidente Nazionale, Benedetta Demartis, ha inviato a tutte le ANGSA italiane riguardante le linee di indirizzo per i servizi per l'autismo in età adulta, con preghiera di condivisione con le istituzioni locali. 

In allegato in fondo alla pagina il documento sugli adulti con autismo insieme alla lettera di premessa che spiega le motivazioni di questo lavoro.

Care associazioni,

oggi sarò a Roma ad incontrare l’On. Faraone del Ministero della Salute alle ore 14.30 e alle ore 17 incontrerò l’On. Biondelli del ministero del lavoro e delle Politiche sociali. Successivamente il 4 luglio sempre a Roma parteciperò alla Cabina di Regia del Ministero della Salute che ha come obiettivo quello di decidere come utilizzare il fondo stanziato di 5 milioni annui messi a disposizione per l’autismo.

In queste occasioni consegnerò ufficialmente il documento sugli adulti con autismo che vi allego insieme alla lettera di premessa che spiega le motivazioni di questo lavoro.

Come vedrete dal documento è stato fatto in collaborazione con numerosi esperti di autismo (che molti di voi conosceranno) ed è il  frutto di 4 incontri e grandi discussioni per arrivare ad una condivisione finale a cui ha aderito anche il gruppo Asperger.

Questo documento speriamo tanto sia la base su cui il Ministero della Salute possa lavorare per trasformarlo in linee di indirizzo a cui attenersi per i servizi dedicati agli adulti con autismo in quanto ad oggi in Italia non esistono indicazioni in  merito al loro trattamento soprattutto se ospitati in strutture semi residenziali e residenziali.  

In accordo con il Ministero, in un secondo tempo, allegheremo al documento altre buone prassi, sia per quello che riguarda i centri diurni che  gruppi appartamento e poliambulatori.

Per quello che riguarda i centri residenziali troverete già nel documento un modello che pensiamo possa essere preso come esempio per il numero limitato di ospiti che accoglie (massimo 10) , per l’alto numero di educatori coinvolti che garantiscono una maggiore abilitazione dei ragazzi, per la presenza costante di un medico di base che garantisce e previene disturbi fisici che spesso sono all’origine di quelli che vengono definiti problemi comportamentali, per la diminuzione significativa nell’uso  di psicofarmaci e per l’opportunità di inclusione lavorativa e maggiore autonomia raggiunta nel tempo dai ragazzi.

Questo documento non ha potuto avere la condivisione di Anffas Nazionale che contestava il fatto che venisse indicato un unico modello di struttura residenziale. A nostro parere invece  era  fondamentale portare indicazioni precise  su come debba essere una struttura pensata  per l’autismo.  Pur rammaricandoci di non avere la condivisione di una associazione cosi importante, riteniamo che gli obiettivi che vogliamo raggiungere meritino una posizione precisa da parte di un’associazione di genitori.

Invito tutte le Angsa a condividere questo documento con le istituzioni locali ( in Piemonte verrà presentato al Tavolo Regionale per l’autismo in età adulta)  e resto a vostra disposizione per altri chiarimenti o curiosità.

Un caro saluto 

Benedetta Demartis


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