Permessi Legge 104, nuove regole

Cambiano le regole sulla concessione dei permessi per chi assiste un familiare disabile col rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici.


Nuove regole per i cosiddetti permessi legge 104, ossia per la concessione dei permessi ai lavoratori che assistono un familiare con handicap grave: è quanto emerge dall’atto di indirizzo sui rinnovi contrattuali, che dovrà essere trasmesso dal ministro della P.a. Madia all’Aran (l’agenzia che rappresenta le pubbliche amministrazioni nella contrattazione collettiva in materia di lavoro).

La direttiva, peraltro, prevede una revisione generale dei permessi lavorativi: cambieranno le regole, dunque, non solo per i permessi retribuiti Legge 104, ma anche, ad esempio, per i permessi per donazione sangue. Quest’integrazione in materia di assenze retribuite si è resa necessaria per prevenire gli abusi e bilanciare i diritti dei lavoratori con le esigenza di funzionalità degli uffici pubblici.

Permessi dipendenti pubblici, che cosa prevedono le nuove regole

Per quanto riguarda i permessi per l’assistenza dei familiari disabili, la novità consiste nella previsione di un congruo preavviso, da fornire anche avvalendosi di una programmazione mensile, per fruire delle assenze.
La misura del congruo preavviso, ad ogni modo, dovrà essere decisa in sede di contrattazione con i sindacati.
Per quanto riguarda la generalità dei permessi per i dipendenti pubblici, come quelli per visite specialistiche, esami diagnostici, motivi familiari e personali, nella direttiva si propone la loro fruizione oraria e non giornaliera: in questo modo, si eviterebbe di ricorrere ad una assenza per l’intera giornata di lavoro. Dalla parte del lavoratore, i permessi rientrerebbero a far parte di un monte ore annuale, all’interno del quale non sarebbero previste penalizzazioni in busta paga.
Saranno più severe, inoltre, le sanzioni disciplinari per i casi di assenze ripetute o ingiustificate, o fruite sistematicamente a ridosso di ponti e weekend: anche in questo caso, la misura delle sanzioni dovrà essere decisa dalla contrattazione collettiva.

Ma torniamo ai permessi Legge 104 e facciamo il punto della situazione attuale.

Permessi legge 104: a chi spettano

I permessi retribuiti mensili Legge 104 spettano al lavoratore dipendente, pubblico o privato, se il familiare assistito, portatore di handicap grave secondo la Legge 104, è:
il coniuge o il convivente;
un parente o affine entro il secondo grado;
un parente o affine entro il terzo grado, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.
Non bisogna dimenticare che i permessi Legge 104 possono essere fruiti anche dal lavoratore portatore di handicap grave.

Permessi legge 104: requisiti sanitari

Ricordiamo che, per fruire dei permessi retribuiti per l’assistenza del disabile, questi deve avere un handicap grave riconosciuto: deve dunque essere in possesso della certificazione medica rilasciata dall’apposita Commissione medica Asl.
Se il disabile è in attesa della pronuncia della Commissione Asl , possono essere effettuati degli accertamenti provvisori, da un medico specialista nella patologia denunciata: la certificazione provvisoria ha effetto fino all’accertamento definitivo da parte della Commissione Asl, ed è utile per fruire dei permessi.
La stessa Commissione Asl, previa richiesta motivata dell’interessato, può rilasciare un certificato provvisorio al termine della visita, che produce effetto fino all’emissione dell’accertamento definitivo.

Permessi Legge 104: retribuzione

L’Inps riconosce un’indennità per le assenze per l’assistenza ai disabili: l’indennità, tuttavia, è anticipata dal datore di lavoro, e solo in seguito rimborsata dall’Inps, tramite conguaglio coi contributi e relativa esposizione del credito nella dichiarazione mensile Uniemens.
Il trattamento è pagato direttamente dall’Inps solo per i seguenti soggetti:
operai agricoli;
lavoratori stagionali;
lavoratori domestici;
lavoratori disoccupati;
lavoratori o sospesi dal lavoro che non usufruiscono del trattamento di Cigs;
in particolari ipotesi di mancata anticipazione da parte del datore di lavoro.

Permessi legge 104: domanda

Il lavoratore, per ottenere i permessi retribuiti, deve inoltrare un’apposita domanda all’Inps, in quanto è l’Istituto a pagare l’indennità relativa.
La domanda può essere inviata:
tramite i Servizi online per il cittadino, all’interno del portale web dell’Ente (è necessario il codice Pin o l’identità unica digitale Spid);
chiamando il numero 803.164 (Contact Center Inps- Inail: è ugualmente necessario il codice Pin);
tramite un qualsiasi patronato.
È poi necessario inviare una domanda anche all’amministrazione/datore di lavoro; il datore di lavoro non può sindacare sulla spettanza dei permessi, ma può domandare al dipendente una programmazione dei 3 giorni di permesso, se:
non è compromesso il diritto di assistenza del disabile;
le giornate di assenza sono individuabili;
i criteri di programmazione sono condivisi.
Resta ad ogni modo ferma la facoltà, in capo al dipendente, di modificare unilateralmente le giornate di permesso, in base alle concrete esigenze del disabile, che prevalgono sulle esigenze aziendali.
Queste regole, come abbiamo detto, saranno probabilmente modificate dalla nuova contrattazione collettiva pubblica e sarà prevista una programmazione mensile dei permessi.
Ad ogni modo, il datore ha il dovere di verificare in concreto l’esistenza dei presupposti di legge per la concessione dei permessi.

Fonte: www.laleggepertutti.it







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